Project Description

IN VIAGGIO ATTRAVERSO I SETTE PALAZZI CELESTI

Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, Milano, 2019

– Io mi giro di qua
– Spalla contro spalla?
– Sì, spalla contro spalla. Lui va verso il suo mondo, io vedo il mio.
– E com’è il tuo mondo?
– Un po’ come il suo. Caos. Per lui questo fiume è la sua difficoltà da affrontare, da attraversare. C’è un arcobaleno che collega questa parte all’altra. È bellissimo questo arcobaleno, però sono andato a vedere: non serve a niente.

Questo lo scambio tra Li Chenxi, uno dei giovani partecipanti al workshop, e Maria Grazia Panigada, davanti all’opera di Anselm Kiefer Die deutsche Heilslinie (2012-2013).

Foto di Simona Bodo

“In viaggio attraverso i Sette Palazzi Celesti”, a cura di Simona Bodo e Mara Clementi (Fondazione Ismu) con Maria Grazia Panigada, ha coinvolto otto giovani provenienti da diverse aree del mondo (Cina, Costa d’Avorio, Gambia, Italia) in un itinerario alla scoperta de “I Sette Palazzi Celesti 2004-2015”, l’installazione permanente di Anselm Kiefer a Pirelli HangarBicocca.
Nel corso di due intense giornate, i ragazzi hanno toccato con mano quanto l’ascolto partecipe, lo sguardo attento che si ferma, si allarga, scende in profondità, diventino storia e atto creativo.
Ne sono risultate otto brevi narrazioni scritte, ognuna dedicata a un’opera di Anselm Kiefer.

Il workshop si colloca nell’ambito di “YEAD – Young European (Cultural) Audience Development”, un progetto europeo quadriennale (2015-2019) finanziato su bando “Creative Europe” il cui obiettivo è di aprire le istituzioni culturali ai giovani, coinvolgendoli in processi di partecipazione attiva e protagonismo culturale, e promuovendo partnership innovative tra operatori culturali e film-maker.

Le emozioni e le riflessioni dei ragazzi sono documentate nel video “Our time through the Seven Heavenly Palaces”.

Vai alla scheda di progetto dettagliata sul sito “Patrimonio e Intercultura”

Guarda un estratto dal video “Our time through the Seven Heavenly Palaces” (Fondazione Ismu; regia di Simone Pizzi)

Qualche estratto dalle narrazioni

I due paesaggi mi sembrano simili, ma avvicinandomi mi rendo conto che uno è più profondo. Penso alla pozza con l’acqua per gli schiavi nell’isola di Gorée, in Senegal.

Da Gorée partivano le navi per l’America. Le prigioni non erano costruzioni strette come i Palazzi Celesti, ma dentro ci vedo lo stesso buio, le finestre sono piccole e fa tanto caldo, quasi non si riesce a respirare.

Dalla narrazione di Ousman Jallow su Alchemie, Anselm Kiefer, 2012

L’uomo è tornato dalla guerra… Trova tutto distrutto, non è rimasto proprio niente. È disperato. Non può rimanere a casa sua… Allora decide di andare via, di rifugiarsi in un altro posto.

Camminando trova un’altra casa e si ferma. Guardandola, pensa che sia più bella, più accogliente della sua, ma quando si avvicina scopre che è ancora più distrutta

Dalla narrazione di Kone Karamoko sulla torre Linee di campo magnetico, Anselm Kiefer, 2004

Io non mi ero accorta che fossero libri, a me apparivano come lastre di un materiale sconosciuto, messi lì come altre macerie. Poi lo sguardo si sofferma, inizio a riconoscerli, un po’ come aprire la prima pagina di un libro che piano piano si svela.

Non sono più riuscita a togliermi dalla testa l’idea di questi libri che non sono materiale di scarto, ma perno della conoscenza; stanno in un contesto di distruzione, di disperazione, ma comunque sopravvivono, intatti, sorreggono un edificio che sembra potersi sgretolare da un momento all’altro.

Richiudo il libro, la lastra è diventata un sostegno. Intorno ci può essere ancora un mondo di macerie, ma qualcosa è cambiato.

Dalla narrazione di Sara Vitale sulla torre Sefiroth, Anselm Kiefer, 2004

Il punto migliore per guardarlo è proprio stando lì, sotto di lui… Lì ho la sensazione di esserne parte, come se fossi sdraiata sui gradoni di quella piramide rovesciata verso il basso, a rappresentare l’aspirazione dell’uomo a raggiungere il centro della terra.

Io però alzo lo sguardo e sopra di me vedo un cielo grigio dove brillano le stelle. Un cielo che sembra finto, disegnato su un cartoncino troppo grande e ritagliato da un essere superiore non molto abile.

Poi, all’improvviso, mi ritrovo sul balcone della casa dei miei nonni, in campagna. È sera e inizia a fare freddo, anche se è ancora estate. Nel cielo blu scuro le padrone restano sempre loro, le stelle, che, piccole e solitarie, lo illuminano, bellissime, come regine nella notte.

Dalla narrazione di Alessia Zuin su Jaipur, Anselm Kiefer, 2009
Our time through the 7 Heavenly Palaces, Fondazione ISMU, laboratorio narrazione
Foto di Simona Bodo
Our time through the 7 Heavenly Palaces, laboratorio narrazione
Foto di Sara Vitale
Foto di Simona Bodo
Our time through the 7 Heavenly Palaces, costruzione delle narrazioni
Foto di Simona Bodo