Project Description

QUESTO LIBRO È VIVO
NARRAZIONI ALLA BIBLIOTECA CIVICA ANGELO MAI DI BERGAMO

Biblioteca Civica Angelo Mai, Bergamo, 2022

Sugli scaffali infiniti sguardi diversi si incrociano: questo sono i libri

Malika Abed, cittadina di Bergamo e narratrice

È la prima volta che Patrimonio di Storie lavora in una biblioteca, e che biblioteca!
Siamo nel cuore di Bergamo, e guardare la città tramite il patrimonio della Biblioteca Angelo Mai è un po’ come affacciarsi dalle sue finestre: ognuna restituisce un orizzonte, un taglio preciso, uno sguardo diverso.
All’inizio siamo entrati quasi in punta di piedi, con un po’ di soggezione, ma poi le opere conservate nella Biblioteca ci hanno condotto, e le nostre parole si sono fatte ancora più intense, i nostri sguardi ancora più attenti…
È stato un cammino importante quello che abbiamo fatto insieme: aspettandoci, guardandoci reciprocamente con la cura di sapere che fra noi si condivideva qualcosa di prezioso.

Foto di Maria Grazia Panigada

Sono undici i cittadini di origine italiana e immigrata (provenienti da Cile, Egitto, Iran, Marocco, Romania, Perù, Taiwan e Ucraina) che hanno avuto l’opportunità di esplorare da vicino il patrimonio di questa importante istituzione cittadina. Mappe disegnate, cartografie, disegni della città, almanacchi, stampe, fotografie, illustrazioni, preziose cinquecentine e miniature sono state selezionate insieme al personale scientifico della Biblioteca come base per il lavoro di narrazione, restituendo non solo un’immagine della città che si trasforma nel corso dei secoli, ma anche la vita dei suoi abitanti.
Riconoscere in questo immenso patrimonio strade percorse ogni giorno, luoghi di vita, scorci legati a memorie e vissuti personali ha fatto scattare un cortocircuito tra Storia e storie, creando ancora nuovi affacci e sguardi sulla città: le undici narrazioni raccolte in un audio-percorso scaricabile dal sito della Biblioteca Civica Angelo Mai.

Con il patrocinio e il sostegno di: Comune di Bergamo
Ideazione: Commissione Culturale della Biblioteca
Percorso narrativo: Maria Grazia Panigada | Patrimonio di Storie
Cortometraggio: Officina della Comunicazione

Vai alla scheda di progetto dettagliata sul sito “Patrimonio e Intercultura”

Guarda il trailer di “Questo libro è vivo”

Guarda il cortometraggio “Questo libro è vivo”

Qualche estratto dalle narrazioni

Quando ho visto la Tua mappa, Bergamo, per la prima volta mi ci sono rispecchiata dentro. Ho rivissuto un mio viaggio nel tempo, nella memoria, che dura da più di 26 anni, e ho realizzato all’improvviso che sei il luogo dov’è casa mia! Ho ritrovato i luoghi di fatiche ma anche di nascita, di ostilità ma anche di gioie, di fallimenti ma anche di successi, di conflitti ma anche di pace, di odio ma anche di amore! E mi sono resa conto che finalmente ho fatto la pace con te. […]
La veduta sembra un invito alla rilettura del tessuto urbano, esteso come un palmo di mano con le dita che scendono verso i borghi. […] Metti la tua mano Bergamo nella mia e costruiamo un nostro futuro condiviso, ma questa volta vorrei diventare un protagonista, autorappresentarmi, prendere la parola ed essere ascoltata, lasciare traccia della mia vita vissuta dentro di te.

Dalla narrazione di Maida Ziarati sulla Pianta di Bergamo con le muraine e il tracciato delle mura venete, fine secolo XVI
Immagino di guardare attraverso le grate della feritoia: non ci sono più le Muraine, antiche mura medioevali, rimane a loro testimonianza questa torre. Il tratto intorno lo hanno demolito i bergamaschi, non i mori, ve lo assicuro. Lo hanno demolito nel capodanno del 1901 la gioia della gente per l’abolizione dei caselli daziari. La caduta del muro. Libertà. […]
Ecco uno sguardo altro. Forse questa è la mia ragione in questo luogo: un sguardo altro è testimonianza. Abbraccio con lo sguardo i miei compagni di lettura, ascolto le loro storie. Sugli scaffali infiniti sguardi diversi si incrociano. Questo sono i libri.
Rigiro la fotografia fra le mie mani, sotto gli stucchi del soffitto della biblioteca: la torre non è attorniata da veicoli, ma da acqua “galgarea”. Una Bergamo altra, liquida, fluttua fra queste stanze. Stucchi e acque calcaree si mescolano. Un possibile si apre da questa immagine sgualcita.
Dalla narrazione di Malika Abed sulla fotografia Torre del Galgario (Raccolta Gaffuri, album 3.84)
Mi volto e percorro questo tratto sinuoso di mura da sola, ma non preoccuparti, mamma, il buio che ha fatto parte della nostra vita riuscirò prima o poi a trasformarlo nel nome che con tanto amore tu mi hai donato: Roxana, la luminosa.
E ora sono arrivata alla porta che qui si vede sullo sfondo.
Qualcuno pronuncia il mio nome in modo chiaro, bello: non Rossana, non Rosy, ma Roxana. Mi volto e guardo il suo sorriso. Ora mi tiene per mano e cammina insieme a me, come la coppia nell’acquaforte.
Con questa persona accanto, anche se il cammino è leggermente in salita, riusciremo ad attraversare insieme questa porta, la porta di San Giacomo. Una volta attraversata, ne sono certa, inizierà la discesa.
Dalla narrazione di Roxana Ivan sulla Porta San Giacomo in Bergamo vista dalle mura di Giuseppe Berlendis, acquaforte 1831 ca.
Sono alla ricerca continua di tratti di familiarità nella nuova città in cui vivo. Osservo gli altri come se fossero tutti cittadini e come se io fossi l’unica straniera. E poi ci sono loro, le persone ritratte nella fotografia che vengono dal passato e mi guardano, perché mi stanno guardando? Sono così diversa da loro?
Dopo che ho vista questa fotografia, ogni volta che faccio questa strada non posso fare a meno di pensarla come parte della mia mappa personale di Bergamo: è come se questa vecchia immagine mi aprisse una relazione più intima con la città. Vorrei incontrare queste persone, vorrei che i loro sguardi si posassero su di me accoglienti, e mi invitassero a prendere la mia strada per tornare a quella che oggi è la mia casa.
Dalla narrazione di Basma Soliman sulla fotografia Inizio della contrada di Prato ora via XX Settembre e fontana La Fiascona (Collezione Gaffuri)
Foto di Francesca Colombi
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
Foto di Maria Grazia Panigada
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
La presentazione delle narrazioni alla città (foto di Gianfranco Rota)
Foto di Maria Grazia Panigada
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
Fermo immagine dal cortometraggio di Officina della Comunicazione
Il gruppo di lavoro
La presentazione delle narrazioni alla città (foto di Gianfranco Rota)

PARTNER DI PROGETTO

Officina della Comunicazione

Vedi la rassegna stampa dedicata al progetto